LA DOMENICA DEL CORRIERE E LA RAPPRESENTAZIONE DEI CAPI DI STATO : 1914-1943 - Université de Lille Accéder directement au contenu
Chapitre D'ouvrage Année : 2017

LA DOMENICA DEL CORRIERE E LA RAPPRESENTAZIONE DEI CAPI DI STATO : 1914-1943

Résumé

La Domenica del Corriere è stato non solo il settimanale più diffuso in Italia durante il periodo tra le due guerre, ma anche quello che ha inaugurato la tradizione delle copertine illustrate (prima e quarta) a colori e comportanti una fedeltà diremmo “fotografica” al modello reale. Il pittore che ha illustrato tutti i numeri del settimanale fino all’inizio del 1945, Achille Beltrame (1871-1945), allievo del celebre ritrattista Francesco Hayez, sovente si ispirava a delle fotografie, ma cercando sempre di modulare l’immagine a seconda dei gusti veri o presunti del lettore, della situazione socio-politica, nonché dei dettami della moda grafica del momento : si assite per sesempio, a partire dagli anni Trenta, ad una “fascistizzazione” dello stile che prima era verista con sfumature Liberty. Naturalmente, moltissime copertine non riguardano i capi di stato, ma notizie di cronaca, fatti curiosi, battaglie, catastrofi, eccetera. Tuttavia i potenti vi sono spesso raffigurati, in contesti e situazioni diverse : a volte soli, con uno stile di vero e proprio ritratto, ma più spesso inseriti in un contesto quotidiano, sia di tipo ufficiale che familiare. Ora, mettere in prima pagina questi personaggi, che fossero italiani, europei o non occidentali, e che si trattasse di regnanti o di politici, era un modo di renderli familiari a tutti in Italia, analfabeti compresi, e anche di mostrarli sotto una certa luce. Il contesto in cui venivano inseriti ed il modo di raffigurarli, nonostante lo stile apparentemente narrativo di Beltrame, andavano molto al di là della semplice rappresentazione e anche di somiglianze e verosimiglianze, lasciando passare messaggi tutt’altro che innocenti, benché non proprio “politici”. Con questo si intende che Beltrame, che si voleva apolitico, raffigurava senza discutere ciò che gli veniva richiesto dalla direzione del giornale; e ciò, in realtà, era pur sempre una scelta politica, benché non personale. E, benché Beltrame cercasse a suo dire solo il realismo, rappresentava comunque con i suoi ritratti un certo tipo di pensiero e di immagine stereotipati tipici dell’epoca, come si può constatare confrontando rappresentazioni analoghe. Inoltre, tenendo conto delle variazioni di stile grafico a cui abbiamo accennato sopra, un certo tipo ideale che corrispondeva al gusto e ai dettami di un periodo era riservato a Italiani o loro alleati, ovvero, in qualche caso, ai nemici dei nemici. Il “bello”, dunque, era per Noi, mentre il suo contrario stigmatizzava, senza bisogno di caricatura o di parole, l’avversario e il nemico e i suoi alleati, gli Altri.
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hal-01774130 , version 1 (23-04-2018)

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  • HAL Id : hal-01774130 , version 1

Citer

Antonella Mauri. LA DOMENICA DEL CORRIERE E LA RAPPRESENTAZIONE DEI CAPI DI STATO : 1914-1943. Il ritratto e il potere: Immagini della politica in Francia e in Italia nel Novecento, 2017. ⟨hal-01774130⟩
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