Tradurre l’eterolinguismo di Elisa Chimenti: scrittrice mediterranea
Résumé
Elisa Chimenti (Napoli 1883 – Tangeri 1969), scrittrice poliglotta e figlia della condizione « esiliaca » (Nouss, 2015: 25), è stata una mediatrice del multiculturalismo del Marocco e della Tangeri zona internazionale. Le sue opere, caratterizzate dal métissage non soltanto linguistico ma anche dei generi narrativi (Torres 2023), sono ricche di forestierismi, proverbi, metafore ed espressioni idiomatiche che scaturiscono da un immaginario transculturale e offrono un terreno fertile per riflettere sulla traduzione. Occupandoci di alcune sue opere edite e di alcuni frammenti apparsi in altre pubblicazioni, con uno sguardo alle traduzioni già edite delle sue opere, rifletteremo sulla resa traduttiva con l’obiettivo di individuare delle soluzioni che “decentrino” (Laronde, 1996: 8) la lingua italiana mantenendo, nella misura del possibile, gli aspetti (trans)culturali ed eterolingue peculiari della sua scrittura (Grutman, 1997; Suchet, 2014; Denti, 2019). Come può la lingua italiana ri-enunciare la « cohabitation de langues et de niveaux de langue » (Gauvin, 1999) ? E a quale lettore rivolgersi ? (Grutman 2023 ; Murphy 2023). A tal riguardo, in questo intervento si intendono esplicitare alcune criticità (come la trascrizione fonetica di parole arabe o di parole trascritte in francese dall’arabo, il calco di espressioni idiomatiche dall’arabo: collocazioni, locuzioni, proverbi e "pragmatèmes", i realia, l’onomastica e la toponomastica) peculiari ai testi eterolingue che emergono nel processo traduttivo e che indirettamente interessano al lettore che dovrà, quindi, immergersi in una finzione che fa dell’alterità e del plurilinguismo degli elementi costitutivi e strutturali del testo in sé e del racconto, sollecitando al contempo il dialogo interculturale nel Mediterraneo.